Karate-Do tradizionale
Con questa definizione intendiamo un Karate che mantiene centrali le basi originali, che cerca di conservare e tramandare inalterato il contenuto proveniente dal passato e consegnatoci dalle generazioni precedenti, ma affianca a ciò anche un continuo lavoro evolutivo di ricerca, approfondimento, ampliamento ed arricchimento.
Tentando quindi di coniugare le esigenze di rispetto della tradizione con quelle di adattamento alle differenti condizioni storiche e sociali, senza integralismi e con equilibrio.
Il Karate moderno si è evoluto anche in direzione sportiva, prevedendo gare e competizioni e con metodologie di allenamento più specifiche e mirate, che spostano gli obbiettivi della pratica verso il miglioramento della prestazione atletica e li finalizzano prioritariamente ai risultati agonistici.
Tale aspetto può essere inteso come parte complementare di una pratica più ampia o , spesso , arrivare anche ad essere elemento principale e prioritario, o addirittura esclusivo.
L’ associazione Dojo Kun propone invece un Karate-Do tradizionale senza la presenza dell’aspetto sportivo e agonistico (così come avviene anche per altre arti marziali, per esempio l’ Aikido) .
La pratica fisica
L’ allenamento del Karate-Do si basa su di una pratica fisica precisa e rigorosa.
Prevede un lavoro integrale su tutto il corpo, interessato in maniera completa e simmetrica, sollecitando coordinazione, equilibrio, elasticità, forza, concentrazione, corretto uso della respirazione, autocontrollo .
E’ pertanto riconosciuto, anche a livello medico, come una delle attività più complete e sane assieme al nuoto.
Gli aspetti interiori
Il Karate-Do offre anche interessanti elementi formativi, di ricerca interiore ed introduce ad importanti valori educativi.
Nato come una tecnica di combattimento finalizzata ad immediati scopi pratici (autodifesa, sopravvivenza), si è evoluto in una disciplina profonda , una “via” (Do), che allena mente e corpo, ricercandone unione ed integrazione
La base tecnica originale rimane elemento centrale dell’allenamento, ma si inserisce in un contesto più ampio di ricerca di miglioramento globale dell’essere umano, sia in ambito interiore che sociale.
Il paradigma di una corretta pratica di Karate-Do tradizionale poggia su alcuni principi fondamentali:
- continua ed instancabile ricerca della perfezione;
- rafforzamento, volontà e determinazione;
- comportamento corretto e sincerità;
- forme rituali, concentrazione ed attenzione;
- autocontrollo e rifiuto della violenza.
Tale paradigma diviene la metafora attraverso cui trasporre questi principi nella vita quotidiana, aspirando alla realizzazione di un modello di essere umano migliore.
Per esempio, l’idea originaria dello scontro fisico, violento fino all’estremo confine tra vita e morte, del combattimento per la sopravvivenza, viene gradualmente e parzialmente simulata, simbolicamente sperimentata, analizzata, studiata ed infine interiorizzata.
In questo modo la si può orientare eticamente verso il concetto di sola difesa estrema, nei soli casi realmente inevitabili.
E viene utilizzata per un lavoro che , attraverso una graduale esperienza di conoscenza e controllo dell’aggressività, conduce ad una visione di rifiuto e di superamento della violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti.